Il mondo, gli schemi e il sentire

Pubblicato il 2 marzo 2025 alle ore 12:04

Un giorno di quasi mezzo secolo fa mi sono trovata catapultata sulla Terra. Dev'essere stato abbastanza traumatico, credo. Per fortuna non lo ricordo. Ho avuto una famiglia che mi ha trasmesso delle regole per poter vivere nella societa', sebbene io le abbia potute seguire in base alla mia capacita' di farlo, come tutti. Essendo nata in Italia ho ricevuto un' educazione di stampo cattolico ed ho seguito il catechismo, ho effettuato i vari sacramenti. Non solo la mia famiglia ma anche la scuola mi hanno dato delle nozioni, sia tecniche, sia comportamentali. Mi riferiro' agli insegnamenti scolastici, religiosi e sociali come SCHEMI. Schemi imposti, naturalmente, perche' non li scegliamo noi.

Ho dovuto affrontare le difficolta' che tutti incontriamo, di inserimento nella societa' dei pari, nella scuola, nel lavoro, e ho affrontato come tutti delle relazioni interpersonali. Sin da bambina mi sono sempre chiesta il perche' di tutto questo: perche' sono nata? Cosa significa tutto questo? 

Indubbiamente mi sono presta resa conto che questo mondo non e' esattamente un parco giochi ma piuttosto un campo minato. Rapporti con la famiglia non sempre idilliaci, i cambiamenti della crescita e dell' adolescenza, i non sempre semplici rapporti con i coetanei, relazioni sentimentali con le loro gioie e dolori, fallimenti relazionali e lavorativi, perdita di persone care, malattie, dolore fisico e psicologico.

Come molti, immagino, ho avuto vari momenti in cui mi sono sentita sopraffatta ed incapace ad affrontare tutto questo, demotivata, stanca, esaurita, sfiduciata. Sono stati questi pero' i momenti in cui ho trovato la forza di reagire cercando le MIE soluzioni.

Come ho detto, sono una persona molto curiosa, e curiosando qua e là mi sono imbattuta in libri, video, seminari e quant'altro che mi hanno aperto una finestra su un mondo a me prima sconosciuto, in cui altre persone come me si sono rese conto che gli SCHEMI non soddisfavano il loro vuoto interiore.

Gli SCHEMI, a mio modo di vedere, si propongono di dare un libretto di istruzioni per avere una vita sicura, ben inserita socialmente, priva di incertezze e possibilmente anche un' aldila' molto invitante nel caso si riescano a seguire tutte queste indicazioni. 

Personalmente a me nessuno di questi SCHEMI ha tolto l'opinione che la vita sulla Terra non possa assolutamente e MAI essere sicura. NULLA e' certo, e niente e nessuno possono salvarci, proteggerci o assicurarci la felicita', serenita', pace. Sarete d'accordo con me che la cosa risulti inquietante e trovo normale che qualunque essere umano possa provare paura e smarrimento. Queste sensazioni sono quelle che, nonostante  cerchiamo di seguire tutti gli SCHEMI, non se ne vanno mai.

Chiamero' questa voce che sento dentro di me, che mi suggerisce cosa possa essere effettivamente valido per me, il mio SENTIRE. Un'istinto? Chiamatelo come volete.

La maggior parte delle persone soffoca il proprio SENTIRE con distrazioni e dipendenze, ed è convinto che seguendo gli SCHEMI, raggiungendo il successo, i soldi, la sicurezza economica, facendo beneficienza, rispettando le regole religiose, le superstizioni, non avra' nulla da temere. Beh, se non ne è convinto si dice di esserlo. Sappiamo tutti che non c'e' nessuna garanzia, ma almeno sopravviviamo. 

A me non basta. O forse semplicemente non ho avuto la fortuna di riuscire ad anestetizzarmi riuscendo a seguire bene questi SCHEMI, perche' non ci sono mai riuscita. Un sfortuna o una fortuna? Credo piu' la seconda, sebbene più impervia e faticosa, perche' mi ha obbligata a sforzarmi di approfondire, studiare, leggere, ricercare, meditare e conoscermi sempre piu' a fondo.

Sono un cavallo allo stato brado, un'anima libera e curiosa, desiderosa di vivere questo inferno in cui sono stata catapultata a mia insaputa e senza il mio permesso come un viaggio di scoperta e di conoscenza.

Prima di me molti altri, grandi pensatori o anime comuni, hanno deciso di voler distruggere gli SCHEMI e pensare oltre, cercando di analizzare la vita SOLO seguendo il proprio SENTIRE. Penso che sia un modo piu' interessante seppur forse piu' complesso di vivere la vita. In qualche modo voglio pensare che mi sia stata data un' opportunita' e ne voglio fare l' uso che secondo me e' migliore.

Concludo dicendo che ho capito che ogni persona ha un paio di occhiali (PUNTO DI VISTA o SENTIRE) che gli fanno filtrare la vita secondo le sue inclinazioni, esperienze, paure, emozioni, traumi, personalita', sensibilita', gusti e mettiamoci qualunque cosa che costituisce ogni essere umano come un essere UNICO e speciale. Non e' possibile, a mio modo di vedere, confrontare e paragonare la vita di due esseri umani e soprattutto GIUDICARE.  Non e' possibile in fin dei conti giudicare nemmeno noi stessi perche' passo dopo passo affrontiamo la vita con gli STRUMENTI che abbiamo al momento.

La vita non e' statica ma un processo di continua trasformazione, in cui si crea e si distrugge, proprio come in tutto l'universo.

Non esistono ERRORI ma tentativi, prove che ci portano a esplorare, conoscere. Per il principio di causa-effetto alle nostre azioni corrispondono conseguenze. Molto spesso sono piacevoli, molto spesso sono dolorose. Non vedo comunque come si possa andare avanti nella conoscenza senza effettuare questi tentativi. Un scelta deve essere sempre comunque fatta e anche non scegliere e' un'azione. pertanto mettiamoci il cuore in pace. Non e' possibile evitare la sofferenza, ne' restare fermi.

Il GIUDIZIO delle altre persone ci importa molto, perche' per natura l'essere umano si associa con i suoi simili per garantirsi la sopravvivenza. Il RIFIUTO a livello primordiale significa isolamento e morte. Tuttavia questa paura ci frena dall'intraprendere un percorso personale di crescita e consapevolezza, perche' nel momento in cui smettiamo di pensare come la massa veniamo isolati e ritenuti pericolosi. Il compromesso credo sia quello di mantenere dei rapporti interpersonali pacifici, rispettosi, pur rivendicando la propria liberta' di pensiero. Gli altri non sono pronti per le pecore nere che scappano dal branco e le temono, le aggrediscono.

Allora la povera anima in cammino si ritrova spesso sola nel suo percorso, senza nessuno con cui interagire e confrontarsi. Ma l'essere umano si nutre e si arricchisce con l'interazione con altri esseri umani. Bisogna trovarsi una nicchia di persone che condividono questo percorso e scambiare e confrontarsi, fare comunita'. La piccola anima in cammino quindi si sente accolta ed amata, e spronata ad andare avanti con le sue ricerche e con la sua crescita. Ecco perche' ho aperto questo blog. 

Benvenute anime in cammino! 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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